Gossip

“Non mi pareva né sofferente né plagiata”, nuovi dettagli sull’AresGate e su Rosalinda Cannavò: ecco come è nato il nome d’arte dell’ex gieffina

Pinterest LinkedIn Tumblr

Ecco cosa è stato dichiarato!

Il mistero sull’AresGate si infittisce sempre di più!

Dopo aver ascoltato Rosalinda Cannavò, Gabriel Garko, Massimiliano Morra ed Eva Grimaldi, a seguito della riapertura dell’inchiesta sul suicidio di Teodosio Losito, le indagini della procura di Roma proseguono ancora.

In merito alla vicenda, Enrico Lucherini, colui che per anni ha curato la comunicazione della Ares Film, in occasione di un’intervista al Corriere della Sera, si è lasciato andare ad alcune spiazzanti dichiarazioni.

Le sue parole, riportate da blogtivvu.com, hanno subito suscitato scalpore:

Beh, quando Adua e Massimiliano parlavano di Lucifero, è chiaro che intendessero lui, Alberto, non c’è dubbio. Però lo conosco da almeno trent’anni e non ho mai notato niente di satanico in lui. Generoso, carino, divertentissimo, alla villa di Zagarolo passavano ore a chiacchierare di vecchi film hollywoodiani, di Gloria Swanson e di Greta Garbo, che la ragazzina, Adua, non sapeva nemmeno chi fosse.

Quanto a Rosalinda e al suo nome d’arte, Lucherini ha dichiarato che:

Rosalinda Cannavò non suonava bene, pensammo ad Adua, dal film di Pietrangeli, e poi ci si aggiunse Del Vesco, boh, Alberto si era fissato e in effetti non suonava male, anche se i primi tempi capivano tutti Del Vescovo o peggio Del Mestolo.

Prendevamo il sole in giardino e si parlava di tutto e niente, mangiando gelato, non mi pareva né sofferente né plagiata, aveva le chiavi di casa, poteva andarsene quando voleva.

Cosa ne pensate delle parole di Enrico?

Comments are closed.